La perturbazione numero 1 di Febbraio riaccende i fuochi spenti dell’Inverno, dalla giornata di Venerdì, ma con un veloce inasprimento nella mattinata di Sabato di cui la profonda depressione con minimo al suolo stimato di 997 hPa e facente parte di una saccatura Scandinava con decisa avvezione fredda in seno, andrà ad interessare con correnti occidentali in discesa dal Rodano tutta la nostra penisola, che risalendo dal Mediterraneo creeranno un forte gradiente d’instabilità atmosferica con precipitazioni convettive che assumeranno carattere moderatamente nevoso sulle regioni orientali centro-settentrionali.
La giornata di Venerdì 2 trascorrerà con piogge e rovesci sulla Lombardia ,Trentino, il Triveneto, con formazioni temporalesche anche di forte intensità sulla Toscana, l’Umbria, parte dell’Emilia orientale e tra Romagna ed il Nord delle Marche, e successivamente sulle aree Tirreniche tra Lazio, parte del Molise e la Campania Settentrionale, sporadici sulla Sardegna Nordoccidentale, in forma sparsa su Calabria e Sicilia, dalla sera attenuazione dei fenomeni solo su Lombardia e Trentino, mentre le precipitazioni tenderanno a spostarsi sui settori Adriatici centrali. Neve sui rilevi sino a quelli prealpini centro-orientali, andranno ad interessare le regioni della Lombardia, il Trentino Alto-Adige ed in modo abbondante sul Friuli a partire dai 600 metri circa, nonché sull’Appennino Emiliano centrale, e sui versanti Tosco-Marchigiano-Romagnoli dai 500 metri circa, con quota neve in discesa nella notte. Occasionale sui rilievi Abruzzesi sopra i 1200 metri.
Sabato 3 persisteranno condizioni d’instabilità con precipitazioni diffuse, ma in progressiva attenuazione sul Veneto ed il Friuli, e nel pomeriggio anche sulla Romagna con schiarite nel corso dello stesso, precipitazioni da moderate a forti associati ad eventi temporaleschi in mattinata sulla Sardegna, tra Lazio, Umbria e Marche, ma anche sul Molise Occidentale e tra la Campania e la Calabria. Neve sui rilievi Friulani sopra i 700 metri, sino a quote basse sulle pedecollinari Emiliane centrali con la possibilità di spingersi temporaneamente sino alle pianure tra le provincia di Reggio Emilia, Modena, Bologna e dell’entroterra marchigiano-Romagnolo sino a quote basse, nonché di quello Toscano, sui rilievi Appenninici Sardi sopra i 500 metri, e su quelli centrali in forma sparsa e sporadica con quote variabili dagli 800 ai 1000 metri.
Ventilazione da moderata a forte per venti di Bora sul Triestino, intensi al centro-sud per venti meridionali che ruoteranno progressivamente dai quadranti occidentali sui rilievi Appenninici, sulle isole maggiori, sulle aree tirreniche con stato dei bacini sino a molto agitati sino a grosso il Mar di Sardegna.
Roberto Nanni