In Italia dal fine settimana, l’impianto sinottico cambierà completamente i connotati e se fino ad ora il promontorio Nord Africano ha accompagnato le nostre miti giornate, con la perturbazione n.5 di Novembre il suo effetto ben presto terminerà lasciandoci in eredità giornate più fredde.
Allora con un pò di pazienza vi spiegherò tutti i passaggi;
Il lungo flusso di correnti sud occidentali in seno alla cresta anticilonica, richiamati dal vortice depressionario che si approfondirà sui Mari Norvegesi, tilterà i suoi effetti sul Mediterraneo caricandosi di umidità e riversando per effetto orografico appenninico foschie dense e locali banchi di nebbia, in particolare modo sulle nostre regioni settentrionali.
Ma il flusso perturbato legato alla figura barica, protenderà un cut-off in fase con la saccatura Atlantica, che successivamente transiterà sull’Europa centro-settentrionale erodendo il promontorio europeo ed intensificandone gli effetti con moderata avvezione fredda su tutto il comparto Mediterraneo.
I primi effetti del cambiamento si noteranno sulle nostre Alpi di confine dove saranno soggette ad intense nevicate a partire già da 900-1000 metri circa, ma dal Venerdì sera alla giornata successiva i rovesci di pioggia anche sotto forma di fenomeni temporaleschi localmente intesi, interesseranno la Liguria, l’alta Toscana, l’Emilia Occidentale, la Lombardia in successivo transito sul Veneto e Friuli Venezia Giulia, ove le forti correnti umide occidentali dalla porta del Rodano convergeranno con quelle meridionali più asciutte in discesa dalle creste appenniniche, creando differenze bariche subalpine.
Conseguentemente si verrà a creare un cut-off sul versante Adriatico dai valori di vorticità positiva elevati ed isoterme di – 28 a 5460 Dam circa, che dalla giornata di Domenica scivolerà lungo il suo settore, facendo ricadere gli effetti di una partecipazione Artica sotto forma di burrasca con venti forti da NordEst, precipitazioni annesse che sulle zone appenniniche centrali assumeranno carattere nevoso localmente sopra i 700 metri con riduzione delle temperature sotto le medie del periodo.
Roberto Nanni