Con le prossime perturbazioni infrasettimanali avremo tre giornate decisamente più fredde, con crollo delle temperature anche di 10 gradi nei valori massimi e temperature sotto zero in quelle minime in particolare al centro-nord.
Un clima invernale quindi, che per mezzo di un centro di massa posizionato sull’est europeo alimentato da aria fredda scandinava, che lungo il suo asse meridiano scivolerà sui Balcani attraversando anche il nostro paese.
Propio da questa saccatura che sarà costretta a retrocedere verso la pianura danubiana per la presenza di un robusto blocco anticiclonico russo-siberiano, attingeremo il cuscinetto d’aria foriero delle nevicate sino a bassa quota, e prodotte da quelle due depressioni nord Atlantiche menzionate ad inizio articolo, che si susseguiranno facendosi strada spinte dall’avanzare dell’alta pressione oceanica, la quale tornerà a farci visita nel fine settimana.
Ma andiamo nel dettaglio, la prima perturbazione la numero 5 del mese, sfruttando un cedimento del campo barico tra il Golfo del Leone ed il Mar di Sardegna allascherà il promontorio presente sul nostro territorio, portando un aumento della nuvolosità nel corso della giornata di Mercoledì che da nord ovest si estenderà su tutta la penisola ed in serata anche sulle regioni di nord est fino a quel momento escluse, precipitazioni inizialmente deboli su Liguria ed alta Toscana, nel tardo pomeriggio si diffonderanno progressivamente anche su basso Piemonte, Emilia-Romagna centro-occidentale, restante territorio toscano, ed in forma sparsa su Umbria, Lazio centro-settentrionale, Campania meridionale, Calabria, nonchè sulle aree nord-occidentali delle due isole maggiori.
I fenomeni diverranno nevosi dapprima deboli oltre i 500 metri sui rilievi liguri e su quelli dell’Appennino emiliano-romagnolo, si estenderanno in serata su quelli della Toscana centro-orientale, e successivamente su tutta la dorsale appenninica di Umbria, Marche, Lazio ed Abruzzo. Quota neve che calerà in tarda serata sino ai 300 metri circa sul basso Piemonte occidentale e sulle pedemontane emiliane, qualche fiocco è atteso anche sui rilievi Calabro-Lucani oltre i 1000 metri.
Nel corso di Giovedì le precipitazioni aquisteranno un carattere diffuso su gran parte del paese divenendo anche temporalesche su Basilicata e Calabria tirreniche. Nevose sui rilievi alpini e prealpini, a quote prossime alla pianura sul settentrione, in forma di aqua-neve sulla pianura padana occidentale, attorno ai 500 metri dell’Appennino centro-settentrionale e Romagnolo, in ulteriore calo sulle aree montuose del marchigiano e dell’Abruzzo sino ai 2-300 metri, seppur deboli sui rilievi molisani e calabro-lucani attorno agli 800-1000 metri. Seguirà una rapida risalita della quota neve al di sopra dei 1200 metri nelle zone delle Marche centro-meridionali, Umbria, Lazio ed Abruzzo centrali, 1400 metri delle aree meridionali, con fenomeni nevosi che nel complesso si riveleranno in graduale attenuazione già nel corso del pomeriggio.
Seguirà un secondo impulso freddo e perturbato più intenso che tra Venerdì e Sabato attraverserà velocemente la nostra penisola, apportando precipitazioni a carattere di rovesci e temporali nonchè di fenomeni nevosi coinvolgendo maggiormente le regioni centro-meridionali.
Ma di questo torneremo a parlarne in maniera più approffondita nel prossimo articolo.
A presto