Contrariamente alle credenze popolari il giorno più corto che ci sia non è Santa Lucia riferito al 13 Dicembre, bensì il 21 Dicembre che coincide appunto con l’inizio dell’Inverno astronomico.
Il giorno più corto o se vogliamo la notte più lunga per il nostro emisfero, che vede una declinazione dell’asse terrestre in base al Sole per il quale l’irraggiamento arriva in maniera più debole e distante dal Polo Nord, quindi in coincidenza con i mesi invernali appunto dove la stessa radiazione solare si trova a fare i conti con l’attraversamento di strati atmosferici maggiori dovuti alla loro inclinazione, ( ma non per la distanza Sole-Terra ) e comunque dal raffreddamento dovuto alla durata delle ore notturne.
Quindi le ore di luce si riduco sino alle nove ore scarse per il settentrione, che cambiano in base alle latitudini delle nostre città, le più fortunate se così vogliamo sotto questo punto di vista sono le regioni meridionali, pensate al tramonto di Bolzano che coincide alle ore 16.31, passando per Rimini alle 16.35, Roma 16.42, sino alla città di Ragusa alle 17.48. Forse in pochi sanno che mentre sto scrivendo questo articolo il Sole ha culminato la sua altezza minima angolare, da domani cominceremo lentamente e giorno per giorno ad acquistare minuti preziosi di luce.
Dal significato della parola latina solsistere appunto il sole che si ferma, gli antichi popoli come alcune usanze e rituali paesani festeggiano tutt’ora l’avvenimento, in compagnia delle Ursidi le famose stelle cadenti natalizie che illumineranno le nostre buie e lunghe giornate sino alla notte di S.Stefano.
Permettendomi di fare ironia è propio il caso di dirlo….” non so se vale la pena di togliersi il pigiama “.
Buone feste da Rimini
Roberto Nanni